Eva dorme

Un viaggio di 1397 km da Bolzano a Reggio Calabria e una storia lunga quasi un secolo dal primo dopoguerra ai giorni nostri: queste sono le coordinate geografiche e storiche su cui si sviluppa la narrazione di “Eva dorme“, il primo romanzo di Francesca Melandri. Il libro ci ha particolarmente colpito per esser riuscito ad intrecciare in modo semplice e scorrevole una fiction narrativa a un’interessante analisi storico-sociologica delle vicende altoatesine, un pezzo di storia d’Italia molto poco conosciuto.

Proprio questo è per noi l’aspetto più interessante del romanzo che attraverso le storie di Gerda e Eva, rispettivamente madre e figlia, ricostruisce il lungo cammino che ha portato alla fondazione della provincia autonoma di Bolzano. A far da sfondo alle vicende delle due protagoniste c’è la storia dell’Alto Adige, partendo dalla fine della prima guerra mondiale, quando la regione austriaca del Sudtirolo viene assegnata all’Italia e proseguendo attraverso il ventennio fascista, durante il quale alla popolazione di madrelingua tedesca viene imposto il divieto di utilizzare la propria lingua. Il periodo della seconda guerra mondiale è invece conosciuto come quello dell’Opzione, un accordo firmato da Hitler e Mussolini secondo il quale gli altoatesini si sarebbero potuti trasferire nella Germania nazista. Accordo che provoca un ulteriore trauma al Sudtirolo: in molti sono costretti a partire contro la propria volontà e molti altri, pur desiderando di abbandonare il suolo italico, una volta emigrati non resistono al richiamo delle proprie vallate.

Gli anni ’60 e ’70 sono anni di stragi e attentati, tra pulsioni indipendentiste e estenuanti mediazioni col governo italiano. Da una parte i sudtirolesi rivendicano il diritto di potersi esprimere nella loro lingua e di confrontarsi con delle istituzioni in grado di comprendere e rispettare la propria storia e cultura, dall’altra il governo italiano cerca di percorrere la strada dell’integrazione forzata imponendo una burocrazia in lingua italiana e cercando di umiliare e emarginare la popolazione locale. Tutto questo non fa altro che portare allo scontro a viso aperto: si susseguono gli attentati dinamitardi commessi dalle frange più estremiste e le rappresaglie da parte del governo italiano che invia numerosi contingenti militari a cercare di controllare il territorio con la forza.

Una tale situazione potrebbe far presagire di tutto tranne che il raggiungimento di un accordo, che invece viene stipulato grazie alla caparbia opera di negoziazione di Silvius Magnago, leader del Südtiroler Volkspartei. Il “Pacchetto Sudtirolese” prevede la fondazione della provincia autonoma di Bolzano e una serie di iniziative volte al raggiungimento di un effettivo bilinguismo e al rispetto della cultura altoatesina.

Nel fare questo breve riassunto di avvenimenti così importanti abbiamo tralasciato di parlare delle due protagoniste del libro, ma per scoprire la storia di Gerda e Eva vi consigliamo di leggere il romanzo, anticipandovi solo che è non è un romanzo storico, non è un romanzo d’amore, non è una fiction, non è narrativa… “Eva dorme” è tutto questo messo assieme.

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